Istanbul convention

acrilico, penna bic e ecoline su carta arches 300g 30x42cm ca.

A marzo 2021, la Turchia si è ritirata dalla Convenzione di Istanbul, una convenzione che riconosce la natura sociale dei costrutti di genere e il modo nel quale questa struttura penalizza le donne e le espone a una violenza sistemica, che viene riconosciuta come una lesione dei diritti umani.

Nonostante questo, l’Europa non ha previsto alcuna sanzione, né particolare condanna. 

Ha invece rinnovato l’accordo con la Turchia, secondo il quale questa continuerà a fermare le persone migranti al confine europeo, tra violazioni dei diritti umani, prigioni sovrappopolate e torture, in cambio di sei miliardi di euro e la possibilità di entrare nella UE. Chiaramente i diritti umani non riguardano i migranti, né le donne, né le persone lgbtq: i diritti umani ancora riguardano solo i diritti degli uomini, eterosessuali e bianchi.

In tutto ciò, all’uomo che ha dimostrato la fallacia del discorso anti immigratorio e xenofobo, Mimmo Lucano, sono stati dati tredici anni di carcere. Gli economisti che parlano dei vantaggi dell’immigrazione vengono ignorati, come anche i veri numeri che rappresentano in Italia le persone migranti.  In tutto ciò, si continua a parlare di una caduta delle natalità, per la quale l’unica soluzione possibile è quella di figliare italici e bianchi bambini, mentre accogliere chi già c’è e vuole solo vivere e lavorare sembra una follia. 

 

Convenzione di Istanbul

Ritiro della Turchia dalla Convenzione

Report di Amnesty International