Presenza

acrilico e penna bic su carta da acquarello arches 100x70cm

da sinistra verso destra, dall’alto al basso .

Artemisia Gentileschi

Anche se non l’unica, è la prima pittrice rinascimentale ad essere formalmente riconosciuta come tale. Nata nel 1593 a Roma, il padre, pittore a sua volta, riconobbe e incoraggiò le sue spiccate doti per la pittura. Con grande tenacia e grazie ad un indiscusso talento si affermò nella sua professione in completa autonomia, alcuni dei suoi temi principali sono figure mitologiche di donne forti, vendicative e indipendenti. 

Tina Modotti

Attrice, fotografa e attivista di spicco del ‘900. Raggiunse l’apice della sua carriera fotografica in Messico, dove produsse opere di forte realismo incentrate sui proletari e i poveri del mondo. E’ considerata la più grande fotografa del suo tempo.

Rosa parks

Rosa Parks nacque nel 1913 in Alabama, Stati Uniti. 
Nonostante il gesto di non alzarsi dall’autobus l’abbia consacrata come “madre dei diritti civili”, la Parks faceva parte già da tempo del  NAACP (Associazione Nazionale per l’Avanzamento delle Persone di Colore), come segretaria della sezione di Montgomery. Con il NAACP si è occupata per molti anni da un lato di scagionare gli uomini neri falsamente accusati di violenza, dall’altro di assicurarsi che gli uomini bianchi che stupravano impunemente donne nere venissero processati e condannati. 

Giovanna d’Arco

Nata nel 1412 in Francia, cominciò da giovanissima a udire voci, che lei affermò fino alla morte essere Dio e gli angeli. Guidata da queste e una fortissima determinazione, riusci a ottenere un incontro con Carlo VII di Francia, che resisteva ormai disperatamente alle offensive inglesi e dei Borgogna. Ottenne, dopo rigidissime prove, di partecipare alla guerra mutandone completamente le sorti.  Nel 1431 fu catturata dai Borgognoni e arsa viva sul rogo. Dalle carte del processo risulta chiaramente la totale illegittimità dello stesso. Inoltre, ciò che di lei veramente aveva creato scandalo era non tanto l’eresia, ma il fatto che una Pulzella vestisse abiti da uomo e sapesse guidare intere armate in battaglia. 

Maxine Hong Kingstone

Scrittrice cinese-americana ancora attiva, nei suoi libri esplora il significato della “in-betweenness” (la condizione di immigrati di seconda generazione) e il significato di essere una donna cinese in Cina e in America. Convinta femminista e pacifista, ha attirato su di se molte critiche per la schiette denunce che emergono dai suoi libri.

Lou von Salome

Nacque a San Pietroburgo nel 1861, da una famiglia di origini Francesi. Fin da giovanissima studiò filosofia, teologia e le lingue. Ideò e fondò, all’età di 21 anni, una comune filosofica con Paul Ree e Friedrich Nietzsche.  Grande filosofa e persona estremamente libera,  all’età di cinquanta anni divenne anche la prima psicanalista donna. Scrisse innumerevoli saggi ed alcune biografie dei suoi amici più intimi.

Zitkála-Šá

Appartenente alla stirpe dei Sioux Dakota, nacque nella riserva di Yankton, negli Stati Uniti. All’età di otto anni fu portata in un collegio di missionari, nonostante questo rimase molto legata alla propria cultura, della quale tramandò le leggende orali scrivendo libri. Musicista e attivista, oltre che scrittrice, fondò nel 1926 il Consiglio Nazionale degli Indiani d’America, del quale rimase presidente fino alla morte, nel 1938. 

Anna Magnani

Nata a Roma nel 1908, é stata una delle più grandi interpreti del cinema realista italiano del dopoguerra. Attrice di incredibile talento, spiccava la sua capacità di ritrarre con fedeltà la donna del popolo, le sue tragedie e l’incredibile forza. Fu la prima persona italiana a vincere un Oscar per la recitazione. 

Laurie Anderson

Nata nel 1947 a Chicago, formatasi inizialmente come violinista e poi scultrice, il suo lavoro spazia attraverso molteplici generi, medium e culture: dalla performance art alla trasposizione musicale del libro tibetano dei morti, fino alla regia e all’attivismo politico.

Tess Asplund

E’ un’attivista afro-svedese, parte del gruppo Focus Afrofobia. Nel maggio del 2016, trovatasi di fronte a una manifestazione neonazista a Borlänge in Svezia, fronteggiò da sola il gruppo di uomini, venendo immortalata in una foto che diventò virale. 

Chavela Vargas

Nata nel 1919 in Costa Rica, si trasferì in Messico a 14 anni, dove suonò musica per le strade, diventando professionista intorno agli anni’50. Grandissima cantante e interprete del genere messicano dela musica ranchera, fu sempre un’anticonformista e, nonostante fosse già di pubblico dominio, all’età di 81 anni fece coming out come donna lesbica.

bell hooks

Filosofa, professoressa, femminista e attivista afro americana, bell hooks è nata nel 1952 in Kentucky. Esponente del femminismo intersezionale, ha pubblicato negli anni numerosi libri e trattati sull’amore, il femminismo e i ruoli di genere all’interno della società. Sono moltissime le conferenza che ha organizzato negli anni con altri attivisti, artisti e pensatori, molte disponibili online, che costituiscono una preziosa risorsa per chiunque volesse avvicinarsi agli studi anticoloniali, anticapitalisti e  di genere. E’ lei ad aver coniato il termine “patriarcato suprematista bianco, capitalista e eteronormativo”, suggellando così la necessaria intersezionalità della lotta femminista. 

Alaa Salah

Alaa Salah è una attivista sudanese nata nel 1996 che divenne celebre nel 2019 come il volto dei giovani sudanesi che volevano una transizione dal governo militare e criminale di Omar Al Bashir a uno democratico e civile. Il governo tentò di reprimere nel sangue la rivolta, bloccando le comunicazioni del paese e attaccando i civili, fin quando l’11 aprile l’esercito depose Al Bashir e istituì un nuovo governo “ di transizione”, che in realtà è nelle mani degli stessi che avevano represso nel sangue la rivolta popolare.

Saffiyah Khan

Saffiyah Khan è una donna inglese di origini bosniaco-pakistane. Nel 2017 è stata immortalata in una foto divenuta virale nella quale guarda sorridendo un leader della Lega di Difesa Inglese (EDL), un movimento xenofobo e islamofobo: stava difendendo una donna con hijab che era stata attaccata e circondata dai manifestanti di estrema destra.

Pia Klemp

Pia Klemp è una biologa, ricercatrice marina, attivista e capitana tedesca nata nel 1983. Dal 2016 ha capitanato le navi  Iuventa, Sea Watch 3 e Louise Micheal, contribuendo alla messa in salvo di 14.000 migranti dispersi in mare tra l’Italia e la Libia. 
In Italia è indagata per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, ma questo non le ha impedito di tornare in mare a salvare vite. 

Shadia Mansour

Nata nel 1985 a Londra, è una rapper di origini palestinesi. I suoi temi principali sono l’identità e la resistenza palestinese contro la violenta occupazione e la pulizia etnica messe in atto da Israele. 

Karola Rackete

Ambientalista e capitana di origini tedesche, venne denunciata da Matteo Salvini nel giugno del 2019 per aver portato in salvo nel porto di Lampedusa 53 migranti, dopo 15 giorni di rifiuto da parte dell’Italia di fornire un porto di attracco. Nonostante le calunnie e le menzogne fabbricate dal governo italiano, nel gennaio del 2020 è stata scagionata da tutte le accuse: la corte di cassazione ha ricordato che l’attività di salvataggio in mare e di traghettamento in un porto sicuro è un preciso dovere istituito dal diritto marittimo.

Keny Arkana

Rapper francese di origini argentine, è esponente del movimento alter-modialista, che propone una alternativa alla globalizzazione neo-liberista. Con un flow coinvolgente e esplosivo, il suo rap è dal 1996 la voce del popolo e della strada, canta di resistenza e temi sociali, unendo l’attivismo politico all’arte. 

Ieshia Evans

E’ diventata virale in una foto scattata a Baton Rouge (negli USA) durante una protesta a seguito dell’assassinio di stato di Alton Sterling e Philando Castile. Nella foto la si vede in piedi, imperturbabile, mentre due poliziotti in tenuta antisommossa le corrono addosso per ammanettarla: non si era tolta dalla strada. Dopo aver passato la notte in carcere uscì affermando di aver partecipato alla manifestazione di quel giorno per suo figlio e per tutti gli afro-americani che subiscono il razzismo sistemico del paese. 

Mary Katayama

Nata nel 1987, nel 2012 ha conseguito il master in Arti Intermedie alla Tokyo University of Arts. Affetta da emimelia tibiale, all‘età di nove anni le sono state amputate entrambe le gambe, da all’orsa ha creato numerosi autoritratti fotografici combinando la creazione di protesi, il ricamo e utilizzando il proprio corpo come una scultura. Questo tracciamento di se stessa costituisce per lei un punto di unione con il resto del mondo, come quando si uniscono i ritagli del patchwork.

Marielle Franco

Nata nel 1979 nella favela della Marè a Rio de Janeiro, lottò tutta la vita per i diritti umani, in particolare delle donne delle favelas e delle persone lgbtq. Nel 2006 entrò in politica e nel 2016 venne eletta come consigliera comunale di Rio. Come si definiva lei, era “nera, lesbica e delle favelas“, e questo non piaceva a Bolsonaro e al suo governo omofobo, machista e violento. Cosicché nel 2018, poco prima delle elezioni presidenziali alle quali si sarebbe potuta candidare, venne assassinata da due sicari in macchina con proiettili appartenenti alla polizia di stato. Il suo assassinio, invece di spegnerla, ha dato ancora più forza alle donne brasiliane e alla loro lotta. 

Monica Benicio

Vedova di Marielle Franco, dal giorno dell’assassinio della compagna porta avanti le indagini per scoprire la verità ed’è entrata in politica per continuare il lavoro con tutte le donne con le quali avevano lavorato lei e Marielle. Nel 2020 è stata anche lei eletta consigliera comunale di Rio de Janeiro e lotta per la difesa delle donne., delle persone lgbtq e contro il terrorismo di stato brasiliano.

ANHONI

Nata nel 1971 in Inghilterra, si trasferisce da piccola a San Francisco con la famiglia. Cantante, musicista e attivista per l’ambiente e per i diritti delle popolazioni indigene alla protezione della propria terra, i suoi album sono manifesti di resistenza e di denuncia dello sfruttamento delle risorse del pianeta. Nel 2016 è stata la prima donna transgender nominata per un oscar, ma non le avrebbero permesso di esibirsi insieme con le/gli altr* candidat* ed ha così coraggiosamente deciso di non assistere alla cerimonia di premiazione.